L’Aerautodromo di Modena: dagli AEREI al MODENA PARK
Parco Ferrari, Ex-Autodromo
Un Impianto Unico nel cuore della Motor Valley, a Modena, un luogo speciale ha segnato la storia dell’automobilismo e dell’aviazione: l’Aerautodromo di Modena.
Inaugurato il 7 maggio 1950, l’impianto era unico nel suo genere, combinando un aeroporto e un autodromo nella stessa struttura.
Con una pista automobilistica di 2.306 metri e una pista aerea di 1.500 metri, l’Aerautodromo divenne presto un punto di riferimento per le competizioni motoristiche e i collaudi delle prestigiose case automobilistiche modenesi, tra cui Ferrari, Maserati e Stanguellini.
Le Origini
L’Aerautodromo era anche una pista di prove per i costruttori di vetture sportive e un aeroporto utilizzato per collegamenti commerciali e per la scuola di pilotaggio. L’area ospitò anche velivoli della Regia Aeronautica e, in seguito, fu destinata al trasporto veloce di prodotti agricoli verso il Nord Europa.
L’impianto venne fortemente voluto dalla città di Modena e dai suoi cittadini, poiché rappresentava un centro propulsore per l’economia locale e un punto di riferimento per il mondo dei motori.
Oltre ad essere un luogo di gara, l’Aerautodromo era anche una pista di prove per i costruttori di vetture sportive e un aeroporto utilizzato per collegamenti commerciali e per la scuola di pilotaggio. L’area ospitò anche velivoli della Regia Aeronautica e, in seguito, fu destinata al trasporto veloce di prodotti agricoli verso il Nord Europa.
Un Polo di Competizioni e Innovazione
L’Aerautodromo ha ospitato numerose competizioni automobilistiche, tra cui gare di Formula 2 e il Gran Premio Motociclistico di Modena, attirando piloti di fama internazionale e il jet-set dell’epoca. L’importanza dell’impianto era tale che veniva definito la “Indianapolis d’Europa“, testimoniando il suo ruolo centrale nel mondo delle corse.
Oltre alle competizioni, l’Aerautodromo rappresentava un punto di riferimento per il collaudo delle vetture da corsa.
Ferrari, Maserati e Stanguellini utilizzavano la pista per testare le loro auto prima delle competizioni più importanti.
Tuttavia, con la nascita del circuito di Fiorano nel 1972, la Ferrari si spostò verso una struttura più moderna e sicura per il collaudo delle proprie vetture.
Declino e Chiusura: La Fine di un’Epoca
Nonostante il successo iniziale, la convivenza tra competizioni motoristiche e attività aeroportuali rese sempre più difficile la gestione dell’impianto.
Inoltre, gravi incidenti segnarono la sua storia: nel 1957 il pilota Eugenio Castellotti perse la vita durante un test, e nel 1961 Giulio Cabianca uscì di pista, causando la sua morte e quella di tre persone sulla vicina via Emilia.
Questo tragico evento accelerò la chiusura dell’Aerautodromo alle competizioni automobilistiche,
che cessarono definitivamente dopo il VII Gran Premio di Modena del 3 settembre 1961.
Le gare motociclistiche proseguirono fino al 1975, ma ormai il destino dell’impianto era segnato.
Oltre ai problemi di sicurezza, l’Aerautodromo si trovò al centro di un processo di urbanizzazione che rese sempre più difficile la sua gestione.
Con il crescere della città e la necessità di nuovi spazi per la comunità, l’idea di una riconversione dell’area divenne sempre più concreta.
Dal Rombo dei Motori alla Quietezza del Verde
Nel 1979 si iniziò a progettare la trasformazione dell’Aerautodromo in un grande parco pubblico, rispondendo alle nuove esigenze urbanistiche e alla crescente consapevolezza ambientale.
Il progetto, affidato agli architetti Leonardo Benevolo e Geoffrey Jellicoe, si concretizzò nel 1991 con l’inaugurazione del Parco Enzo Ferrari, intitolato al fondatore della Ferrari.
Il progetto originale prevedeva un parco di 110 ettari, ma per motivi urbanistici l’area venne ridotta a circa 40 ettari.
Il Parco Enzo Ferrari è oggi il polmone verde della città, con viali alberati, un laghetto, zone boschive e spazi dedicati allo sport e al tempo libero. Passeggiando tra i suoi sentieri, è possibile trovare vialetti dedicati ai grandi piloti della storia dell’Aerautodromo, un modo per mantenere vivo il legame con
la tradizione motoristica dell’area.
L’Eredità dell’Aerautodromo e il Nuovo Autodromo di Modena
Nonostante la chiusura dell’Aerautodromo, la passione per i motori a Modena non si è mai spenta.
Nel 2011, per soddisfare le moderne esigenze delle competizioni automobilistiche e motociclistiche,
è stato inaugurato il nuovo Autodromo di Modena a Marzaglia.
Questo impianto è stato progettato per garantire elevati standard di sicurezza e offrire uno spazio ideale per eventi sportivi, test drive e collaudi di vetture.
L’eredità dell’Aerautodromo continua a vivere anche attraverso il Parco Enzo Ferrari, che non è solo un’area verde, ma un luogo simbolico che racconta la storia della città e della sua vocazione motoristica.
Inoltre, il vecchio tracciato dell’Aerautodromo compare in diverse pellicole cinematografiche, testimoniando il suo ruolo iconico nella cultura di massa.
Conclusione: Un Luogo di Memoria e Modernità
La storia dell’Autodromo di Modena è un perfetto esempio di come una città possa evolversi, preservando la propria eredità e adattandosi alle nuove esigenze.
Da Tempio della Velocità a Oasi Verde, l’area ha saputo trasformarsi mantenendo vivo il legame con la sua gloriosa tradizione motoristica.
Oggi, il Parco Enzo Ferrari rappresenta non solo un tributo al mondo dei motori, ma anche uno spazio di incontro e benessere per i cittadini di Modena.
Il passaggio dall’Autodromo al Parco Pubblico dimostra come la memoria storica possa essere preservata, integrandosi con la modernità e le necessità della comunità.
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